Mario VenzaDisegna, scolpisce e dipinge.Nei suoi quadri rappresenta la curiosa evoluzione della specie umana, riga dopo riga, verso dopo verso, come se leggesse una poesia di Pasolini. Guarda la gente… osserva le persone, a volte goffe, e le rappresenta simili ad oggetti mentre il tempo passa indifferente. Ormai, non sono più degli esseri umani ma semplici mollette da biancheria. “… il mezzo attraverso cui avviene questa rivelazione è la metamorfosi vista come disumanizzazione e progressiva perdita di identità. Nell’universo metaforico dell’artista le forme si mutano e si mescolano le une con le altre in modo da creare un nuovo ritmo spaziale…”Inseguendo un sogno, l’artista si lega visceralmente ai suoi personaggi come ad amici d’infanzia e… ironia della sorte, sulle sue tele, solo il tempo è razionale.Nella storia che racconta nei suoi dipinti, la politica, i soldi ed il potere hanno, rapidamente, preso il sopravvento sui rapporti umani. Per fotografare il momento storico, così come avrebbe fatto oggi un “Paparazzo Felliniano” passando dall’analogico al digitale, ha scelto di lasciare l’olio per l’acrilico per meglio impressionare l’attimo della scena e, con lo sguardo rivolto verso il futuro, ha riempito la stessa scena di nuovi colori e nuove speranze.Non è un sognatore al di fuori del tempo ma è in questo tempo… e sogna.Non vuole essere un artista eterno né lo vogliono essere i suoi personaggi, a loro basta essere un “istante” nel silenzio di questo tempo.Nato nel 1954 a Villa Castelli (Italia), trascorre l’adolescenza in Francia;1973, Liceo Artistico Statale di Taranto e alcuni anni all’Università di Lecce;Dai primi anni 70, disegna, scolpisce e dipinge con impegno e partecipa a diverse mostre collettive e personali di rilievo…E’ seguito dai critici: • Maria Santa Guarini (Novara)• Mariligia Giovane (Villa Castelli)• Katia Princi M. (Roma) Designer all’Istituto Autonomo Case Popolari di Brindisi dal 1980 a tutt’oggi.E’ appassionato di foto, scrive libri e poesie.